Mamoli Robinetteria Spa ha ottenuto l’omologa del concordato in continuità da parte del Tribunale di Milano: per l’azienda si conclude definitivamente il capitolo crisi.
Lacchiarella, 4 agosto 2015 – A oltre un anno dall’inizio di un percorso volto alla ripresa e dopo numerosi traguardi intermedi, Mamoli Robinetteria può definitivamente lasciarsi alle spalle la crisi e iniziare una nuova fase di sviluppo. E’ stato infatti omologato dal Tribunale di Milano il concordato in continuità. Per la complessità della procedura sono assolutamente rari in Italia i casi di successo e che si concludono con questa sentenza.
A favorire il decreto, dopo il voto positivo di oltre il 95% dei creditori, i fondamentali sani dell’azienda e il grande sostegno da parte degli installatori, dei grossisti e dei rivenditori che hanno affiancato la realtà lombarda in questi mesi permettendole di tornare in forze.
Il merito del successo dell’operazione è da attribuire ad un impegno corale di tutti i dipendenti, dei sindacati, dei fornitori e degli azionisti che sono stati sapientemente guidati da Capital Partners, società specializzata in turnaround e ristrutturazioni aziendali, e dal nuovo management, guidato dal Direttore Generale Luca Marin.
Mamoli ora può finalmente guardare avanti e concentrasi sul futuro. È già in fase di sviluppo una nuova linea di prodotti che vanta la collaborazione di Marc Sadler, designer di fama internazionale.
“Questo traguardo ci riempie di orgoglio ed è una conferma che in situazioni di crisi, l’intervento tempestivo di professionisti specializzati permette di recuperare importanti valori per tutta la comunità e per gli azionisti.” Ha commentato Jimmy Clarini, Director di Capital Partners e AD di Mamoli
“Adesso possiamo affermare che la crisi è superata e siamo pronti per ripartire, con una carica ancora maggiore e rimanendo fedeli ai nostri due capisaldi: il canale distributivo tradizionale e il made in Italy”, ribadisce Luca Marin.
Alla base delle difficoltà dell’azienda infatti, anche la scelta, sempre mantenuta (dal 1932), di non spostare mai la produzione o parte di essa in Cina. Resta dunque prioritaria anche nella strategia futura la volontà di produrre interamente all’interno dello stabilimento di Milano (Lacchiarella).