Dopo aver celebrato i suoi primi 80 anni di attività con due rassegne dedicate all’Impressionismo, il Museo Marmottan Monet di Parigi invita i visitatori a scoprire l’intimità del gentil sesso con la mostra Toilette, la nascita dell’intimità. Un percorso unico nel suo genere che, fino al 5 luglio 2015, presenta le opere che i grandi artisti dal Quattrocento ad oggi hanno dedicato ai riti femminili dell’igiene personale.
Numerosi i prestiti da musei e collezioni nazionali e internazionali, fra fotografie, stampe, sculture, dipinti e video, che raccontano i passaggi della cura del corpo delle donne. Raffinate le incisioni di Dürer che inaugurano la visita, come pure i dipinti Femme à la puce di Georges de LaTour, Jeune femme à la toilette di Nicolas Régnier, Susanna e i vecchioni di Tintoretto nella versione del Louvre e del Kunsthistorisches Museum di Vienna e ancora quattro tondi riuniti per la prima volta di Francois Boucher.
«Il bagno non è che un pretesto – commentano i curatori Georges Vigarello e Nadeije Laneyrie-Dagen – è il nudo in realtà che viene celebrato». E viene celebrato nel migliore dei modi, attraverso le tele di Manet, Berthe Morisot, Degas, Toulose Lautrec, Bonnard passando per Cagnaccio di San Pietro, e Pablo Picasso.
Interessante anche la sezione dedicata all’arte del secondo Novecento, con gli esiti legati ai movimenti femministi, quando la toletta si discosta dall’estetica per mostrare la realtà dei corpi, fra peli e rughe. «In questo periodo si instaura un nuovo rapporto fra la donna e la toilette: centra meno il lavarsi e il preparasi. La sala da bagno diventa un rifugio dal mondo, un tempo dove non esiste più il tempo».